Le troviamo nei locali di tendenza, le possiamo ordinare per le nostre pause pranzo, fanno capolino nei supermercati e naturalmente impazzano sui social. Sono le Poke Bowl, letteralmente “ciotole di Poke”, dove Poke si pronuncia con l’accento sulla e.
La loro origine si perde nella notte dei tempi e in remote latitudini. Il Poke infatti è un piatto della tradizione hawaiana che prevede pochissimi ingredienti base: pesce crudo tagliato a pezzetti (la parola Poke significa proprio “affettare”), sale marino, alghe e noci delle Molucche, note anche come kukui.
Questa è la formula di un piatto semplice e molto nutriente, che ha attraversato le epoche ed è arrivato fino a noi, spopolando grazie ai due canali del food delivery e della “movida gastronomica”.
In questo passaggio dalle ridenti isole del Pacifico alle vivaci strade delle città, qualcosa è cambiato. Di fatto, le Poke Bowl che prepariamo in Occidente sono piatti unici all’insegna del benessere, perché contengono ingredienti freschi e pochissimi grassi, e sono ideali in estate. Come è facile immaginare, infatti, l’idea delle Poke Bowl si presta a una miriade di interpretazioni. In Italia, per esempio, le “ciotole” contengono spesso riso e frutta tropicale, ma anche ortaggi e verdure crude. In comune con la ricetta tradizionale rimane il pesce.
Un ingrediente che si presta benissimo per realizzare le Poke Bowl è il surimi, soprattutto se è di prima qualità come il surimi Pescanova. Ricordiamo infatti che il nostro surimi contiene tante proteine nobili e Omega3, ed è privo di glutine, lattosio e glutammato. Inoltre, viene prodotto in Europa da una fabbrica del nostro gruppo con certificazione di qualità ISO 9000. Basta lasciarlo scongelare, affettarlo e abbinarlo con altri ingredienti sani e nutrienti, e la Poke Bowl è servita.
Aloha!